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Turismo Slow sul lago Omodeo – Agriturismo Sa Tanchitta

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Bruno AtzoriAggiornato il Lascia un commento su Turismo SLOW a Sa Tanchitta – Ula Tirso

…ascoltando la natura, gustando i sapori, osservando le stelle

Siamo ad Ula Tirso nell’Agriturismo Sa Tanchitta, a pochi chilometri dal Centro Geografico ideale della Sardegna, che si trova nel territorio comunale di Sorgono, nella regione storica del Mandrolisai, in provincia di Nuoro.

Il “centro” è stato determinato il 25 maggio 2002, alle coordinate geografiche 40° 00’ 02″ N – 09° 06’ 57″ E. Nel punto, sotto un albero di sughera, è stata apposta una targa.

Il punto si trova nella piana di Massanì, a circa 800 m.s.l.m., tra i confini dei territori di Sorgono, Atzara, Belvì e Tonara, spartiacque tra il Mandrolisai e Gennargentu.

Nelle vicinanze del centro esatto dell’Isola c’è un luogo che emana sacralità e genera suggestione.

Le percepirai chiaramente visitando il più straordinario raggruppamento di menhir del Mediterraneo, il parco archeologico di Biru ‘e Concas, che letteralmente significa ‘sentiero delle teste’, comunemente è definito ‘Stonehenge sarda’.

Sorge a pochi chilometri da Sorgono, al suo interno ammirerai circa duecento grossi massi scolpiti e levigati fino a ottenere una forma ogivale: i più antichi, proto-antropomorfi, risalenti al Neolitico recente (3500-2800 a.C.), quelli più lavorati e stilizzati, antropomorfi, da collocare nell’Eneolitico (2700-1700 a.C.).

In sostanza, i monumenti megalitici sono pietre sacre ‘allungate’, un tempo conficcate (perdas fittas), che, per certo, rappresentano simboli fallici della fertilità evocanti la dea Madre, primordiale divinità prenuragica, e, forse, ricorderebbero le figure mitiche ed eroiche degli antenati.

L’evento “Note dalla natura”

NOTE DALLA NATURA

In questo territorio ricco di misteri narrate nelle fiabe delle Janas, streghe o fate che vivono in case scavate nella roccia (Domus de Janas) immerse in una natura sacrale, Mariano Lo Piccolo dell’associazione Ispidientos di Santu Lussurgiu (Promozione della natura e del territorio) e Bruno Atzori Sigurani dell’associazione Taste of Sardinia di Oristano (Promozione del turismo enogastronomico e culturale) hanno creato un evento unico coniugando l’ascolto della musica generata dagli alberi, che grazie a dei sensori elettronici captano la vitalità della linfa degli alberi e la trasforma in musica, le degustazioni enogastronomiche e l’osservazione delle stelle, in un unica serata indimenticabile.

L’evento di apertura proposto da Giovanni Antonio Sanna ha stupito i presenti e gli ha coinvolti nell’abbraccio degli alberi, nell’accarezzare le foglie per stimolare l’albero e far variare le note musicali.

L’albero, respira, si nutre, cresce e si riproduce: un albero è un essere vivente, parte fondamentale e “attiva” del nostro ambiente e della nostra cultura. Difendere gli alberi significa difendere il nostro benessere, in campagna e in città, così come la nostra memoria.

L’associazione Taste of Sardinia, da anni attiva nella promozione del turismo enogastronomico e nella promozione dei prodotti locali del Wine & Food ha proposto una degustazione di due vini del territorio, il Rosso della Cantina di Neoneli e quello della Cantina Niuge di Nughedu Santa Vittoria presentati da Raffaela Ennas.

L’associazione Taste of Sardinia ha poi presentato i formaggi del caseificio CAO di Siamaggiore, i salumi del salumificio Monte Arci i pomodori ripieni col riso SUMORU dell’azienda Vacca, coltivato nella piana di Oristano. I due vini hanno accompagnato un ricco bouffet a base di prodotti del territorio e di produzioni locali.

Per finire la serata, spente le luci e rivolti gli occhi al cielo è iniziata l’osservazione delle costellazioni in una notte senza luna con l’esperta di astronomia Raffaela Ennas che ha svelando i miti e le leggende che punteggiano il firmamento.

L’osservazione delle stelle attraverso un potente telescopio ha soddisfatto la curiosità dei presenti.

Il centro della Sardegna è un territorio adatto per lo sviluppo del turismo Slow fruibile tutto l’anno e lagriturismo Sa Tanchitta è il posto ideale per offrire un’ospitalità amichevole e famigliare sempre con un ottimo rapporto qualità prezzo. Con 15 boungalow e una Suite offre ospitalità a 40 clienti e la sala ristorante è aperta anche agli esterni su prenotzione.

Due grandi sale possono ospitare banchetti nunziali, ma anche convegni e congressi e feste private.

Per gli sportivi un percorso vita, immerso in un bosco di querce con 16 postazioni per esercizi ginnici.

Per gli amanti del lago si possono noleggiare le canoe, ma è anche possibile la pesca al Persico Trota che i pescatori sportivi chiamano il Black Bass.

Possibili le passeggiate in bike e le escursioni di trekking nella vicina Oasi di Assai.

L’agriturismo è anche Fattoria didattica e vi invitiamo a seguire le attività in programma dei laboratori di pane con lievito madre, corsi di pasta e dolci e tante altre iniziative golose.

Obiettivo Sardegna Magazine – Testi e foto Bruno Atzori


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“SARDINIA FOOD AWARD” l’Oscar delle eccellenze del food e beverages sarde

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Sardinia food award, l’evento che vuole dare valore alle produzioni di eccellenza e alle aziende produttrici.

Dodici sono le categorie che hanno inviato i loro campioni per essere valutati da una giuria di esperti per fregiarsi del riconoscimento del Sardina food award.

Abbiamo incontrato, durante l’evento finale, svoltosi al Golf Club Resort Is Molas in località Pula provincia di Cagliari, i produttori, ma che siano grandi produttori o piccolissime aziende, abbiamo notato la grande passione che mettono per produrre dei prodotti di altissima qualità. E’ un piacere ascoltare le storie, alcune iniziate due o tre generazioni or sono, e continuate con la stessa passione da giovani che credono nello sviluppo del settore enogastronomico. Caseifici con produzioni di altissima qualità, sempre pronti a sperimentare nuove tecniche per rendere migliore il prodotto, rispettando la tradizione ma applicando le nuove regole dell’Europa. Aziende vinicole nate da imprenditori Emiliani, ma trapiantati in Sardegna da generazioni e ormai considerate Sarde al 100%. Liquori dal gusto delle erbe selvatiche e birre prodotte con materie prime prodotte in sardegna. Nuove produzioni di conserve alimentari che racchiudono il gusto dei prodotti lavorati freschi delle produzioni locali. Salumi stagionati all’aria dei profumi Barbaricini e pane lavorato con le antiche ricette con lievito madre e utilizzando grano di produzione locale.

E’ emozionate riscoprire profumi e sapori dal vero “Gusto di sardegna”

Grazie agli sponsor di IperPan, azienda al 100% sarda da generazione e attenta alla commercializzazione dei prodotti locali nei suoi 50 punti vendita della Sardegna, e di tutte le altre ditte che hanno contribuito a rendere possibile questo evento. Ha sostenuto l’iniziativa anche l’associazione Taste of Sardinia che promuove tutte le eccellenze dal gusto di sardegna, siano essi prodotti enogastronomici che aziende della ristorazione o della ricettività, creando così un filo conduttore che lega il turismo col mondo dell’enogastronomia.

Le giurie sono state presiedute da: Fernando Secchi, assessore alle Politiche sociali del Comune di Cagliari; Giulio Pani, presidente della Fis (Federazione italiana sommelier); Michele Cherchi, gestore di alcune prestigiose botteghe di salumi e formaggi.
Il Galà del 13 maggio condotta dal direttore di Rai Sardegna, Giovanni Dettori, ha presentato alcuni dei più importanti imprenditori enogastronomici sardi fra cui Paolo Mele dell’azienda “Sa Marigosa” di Cabras e Giovanni Agostino Curreli  del caseificio in località Erkiles, a Olzai.

Grande soddisfazione del Patron Donato Ala che ha raccolto 90 adesioni.

SARDINIA FOOD AWARD

I vincitori del premio sul sito dell’evento http://www.sardiniafoodawards.com/

Le menzioni speciali sono:

DOLCI: LA COSI BONI- BISCOTTIFICIO DEMELAS

CONSERVE: SA MARIOLA – PLANU E MESU- TSERUSI
MIELE: TERRANTIGA-BRISI

LIQUORI: CROBU- DISTILLERIE LUSSURGESI- LUCIANO MARONGIU- ORGOSOLO LIQUORI

PANE: CHERCHI ALGHERO- IL VECCHIO FORNO OGLIASTRA

OLIO: SANGIULIANO – ELIA ARGIOLAS – FRANTOIO PIRAS

VINI: AGRICOLA MAZZOTTI CONTE DE QUIRRA – SARDUS PATER-

BIRRA: BIRRA LARA- BIRRIFICIO CHEMU- LA VOLPE E IL LUPPOLO

PASTA: RISO FERRARI-I CAGLIARITANI-VITO ARRA-I COSI BUONI

FORMAGGI: MONTINIEDDU – ERKILES – MARIO PIRAS – ARESU – SANDRO FLORIS – SARDEGNA LATTICINI – DEDONI

SALUMI: LA SALSARDA MARRUBBIU – SALUMIFICIO MONTEARCI –  SU SIRBONI

 

 

 


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FIERAGRICOLA – Arborea

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FIERAGRICOLA17
Inaugurata Arborea la Fiera dell’agricoltura. A tagliare il nastro il prefetto di Oristano Guetta, insieme al sindaco Pintus e all’assessore regionale all’agricoltura Caria, presenti autorità civili e militari. Il programma prevede la 34° Mostra Regionale dei Bovini di Razza Bruna e Frisona Italiana a cura di ARA, APA e AIA (le Associazione di Allevatori), con le valutazioni dei capi in Fiera, le sfilate e le premiazioni e l’incontro tecnico sulle bovine da latte; la 33° Mostra-Mercato delle Macchine e Componenti per l’Agricoltura e ancora la 16° Fiera Regionale Ortoflorovivaistica.
Si svolgerà anche la prima edizione dello Street Food, importante momento gastronomico con la manifestazione “A tavola in Fiera” con i prodotti locali del territorio in programma domenica, alle 12.30.
Grazie all’impegno del Comune e Pro loco di Arborea, insieme all’Ara, e la presenza del Sistema Arborea con la 3A "latte Arborea" la Banca di Credito Cooperativo, la Cooperativa Produttori, la Coldiretti e tutti gli espositori daranno vita ad un evento che richiama sempre un alto numero di visitatori.
Abbiamo girato gli stand alla ricerca di eccellenze agroalimentari col cuore sardo, e oltre ai prodotti agricoli della Cooperativa Produttori di Arborea, i prodotti esposti nello stand della Coldiretti l’olio di lentischio, dell’Azienda Agricura di Gonnsofanadiga, ora molto usato nella preparazione di piatti gourmet da grandi chef, ci ha colpito l’ultimonato della famiglia "Latte Arborea" il Gran Campidano, formaggio stagionato 14 mesi che vuol essere una valida alternativa ai super blasonati formaggi "Grana e Parmigiano". Questo formaggio, pur non essendo prodotto tradizionale sarde ha il merito di essere prodotto interamente con latte locale come anche la linea di cosmesi a base di latte locale prodotto sempre dalla 3A.
Bruno Atzori


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BOSA BEER FEST 2017

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BOSA BEER FEST 2017

E’ solo alla terza edizione del Bosa Beer Festtival e si è già conquistata la pole position degli eventi dedicati alla birra. Venticinque sono i birrifici artigianali presenti lungo le rive del Temo, in una cornice splendida in uno dei Borghi più belli d’Italia. Hanno partecipato all’evento anche venticinque fra ristoranti e street food che hanno proposto pietanze in abbinamento alle varie qualità di birra. La manifestazione è stata supportata oltre che dal Comune di Bosa, dalla Confartigianato Imprese Sardegna e dal Centro Cash Simply.
Eravamo presenti con il camper dell’Associazione "Taste of Sardina"; per scoprire e promuove i prodotti agroalimentari e le eccellenze enogastronomiche, le aziende produttrici, la ricettività e la ristorazione di qualità ma che rispettino le tradizioni e il gusto di Sardegna.
Nel visitare gli stand abbiamo potuto scoprire due birrifici, col cuore sardo, che producono birra con materie prime coltivate in Sardegna, essendo anche Aziende agricole produttori di orzo e luppolo, il Birrificio Lara di Tertenia e Marduk di Irgoli.  Abbiamo abbinato anche il gusto amarognolo della birra artigianale con un dolce tipico sardo, la Seadas del pastificio artigianale “Andarinos” di Usini realizzato con una pasta sottilissima e con un abbondante ripieno e da un gusto eccezionale. Da segnalare il birrificio Mediterraneo, con la birra aromatica alla Pompìa e quelle del birrificio Mezzavia, produttore delle prime birre artigianali senza glutine e il birrificio di Sedilo “Horo” per la sua birra dal gusto inconfondibile.
Durante l’evento è stato presentato il libro dedicato a tutti i birrifici Sardi curato dall’Associazione Sommelier Sardegna AIS con la collaborazione dell’associazione Sardinia4all.


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CANTINE APERTE

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Cantine Aperte, L’appuntamento più amato del Movimento Turismo del Vino, in programma sabato 28 e domenica 29 maggio da Nord a Sud dello Stivale. Dalle degustazioni alle visite in vigna, numerose saranno le iniziative che dalle Alpi all’Etna celebreranno il sodalizio tra vino e foto.

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Cantine Aperte è l’evento enoturistico più importante in Italia. Dal 1993, l’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino. Cantine Aperte è diventato nel tempo una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino italiano, che vede, di anno in anno, sempre più turisti, curiosi ed enoappassionati avvicinarsi alle cantine, desiderosi di fare un’esperienza diversa dal comune. Oltre alla possibilità di assaggiare i vini e di acquistarli direttamente in azienda, è possibile entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell’affinamento. Protagonisti di Cantine Aperte sono giovani, comitive e coppie, che contribuiscono ad animare le innumerevoli iniziative di cultura gastronomica ed artistica che fioriscono attorno all’evento in tutto il Paese, su iniziativa degli stessi vignaioli.

E’ stata questa l’occasione per visitare Santadi, paesino a 15 km da Cagliari dove vi sono tre cantine che hanno aderito all’inisiativa di Cantina Aperte.

La prima che visitiamo è la cantina  “Audarya”, nata da una tradizione lunga un secolo. Un mix perfetto di tradizione e di voglia di novità.
35 ettari di vigneti, al centro, la nostra cantina immersa nelle vigne.
Una cantina che vuole essere anche luogo di degustazione, mentre si ammirano i vigneti, con l’occhio libero di vagare fino all’antica chiesetta di Sibiola, dall’altro lato della valle.
In occasione di “Cantine aperte” a Santadi abbiamo visitato la giovane cantina “Audarya” che in pochi anni ha saputo raggiungere risultati eccellenti vincendo numerosi premi e riconoscimenti in tutti i più prestigiosi concorsi enologici.
Salvatore e Nicoletta, sotto la guida del padre Enrico, hanno rinnovato e rilanciato la cantina con una nuova e fresca immagine,  curando una comunicazione originale e accattivante mirata ad una clientela Internazionale.

Clicca sulla foto per vedere le slide.

Cantina Audarya

La seconda cantina del percorso per la visita di “Cantine aperte” è quella dei “Pala”

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che non riusciamo a visitare in quanto, contariamente al nome della manifestazione “Cantine aperte” e all’iscrizione scolpita nella targa in marmo a fianco della porta “Beni bunius” al nostro arrivo ci chiudono le porte della cantina a causa di un pranzo “privato”.  Ci spiace molto non poter degustare i suoi vini, parlare e documentare questa cantina che è una delle più prestigiose della Sardegna, vincitrice di innumerevoli riconoscimenti e con una clientela internazionale.

Terza è ultima tappa le famosissime cantine Argiolas

Clicca sulla foto per vedere le slide

CANTINE ARGIOLAS

 La passione per il vino della famiglia Argiolas permea da sempre l’attività aziendale, a partire da Francesco, che l’ha creata all’inizio del secolo, fino ad Antonio, energico novantaseienne ancora in attività. Uomo determinato nelle scelte e nelle strategie, ha trasmesso ai figli e ai nipoti il suo amore per la viticoltura e per l’enologia. La vera svolta risale al 1991, quando, affiancati dall’enologo Giacomo Tachis e dall’esperienza di tre generazioni, i fratelli Franco e Giuseppe hanno creato il marchio Argiolas ed esteso la distribuzione dei vini prodotti nei vari mercati nazionali ed esteri.

Nel piccolo paese di Santadi, a 15 km da Cagliari, la tradizione dell’antica della produzione di un buon vino, trova nella cantina Argiolas la massima espressione della tradizione coniuguata alle nuove tecnologie enologiche per dare il massimo della qualità.

L’occasione della visita è quella offerta della giornata di “Cantine aperte” dandomi modo di scoprire i segreti e le tecniche che hanno portato le Cantine Argiolas a conquistare premi e clienti in tutto il mondo. Una giornata ricca di emozioni, iniziata con la visita guidata alla cantina, non prima di avere degustato un fresco Vermentino “Is Argiolas” in compagnia di centinaia di appassionati che hanno riempito ogni angolo della corte interna della cantina, dove dalle quattro barrique, si potevano degustare i grandi vini Argiolas.

La visita guidata inizia  sotto il capannone dal tetto in legno, completamente arieggiato, dove, nei grandi silos in acciaio, arriva il mosto per la fermentazione, ricavato dalle uve vendemmiate di primissima amttina per tenere sempre basse le temperature e incanalate attraverso delle serpentine refrigerate. Dopo la fermentazione controllata accuratamente dall’enologo Mariano Murru, il vino passa alla raffinazione in botti Barrique, nelle cantine a 15 mt sotto terra, dove la temperatura è a 11 gradi costanti e il vino riposa al buio per anni prima di arrivare nei bicchieri degli estimatori. La visita continua negli ampi cortili dove si conservano anichi cimeli di strumenti enologici, gustare qualche altro bicchiere di Korem, di uve cannonau o seguire degli interessanti seminari, curati da “Slow Food” dal tema “Le isole dei centenari”, col gemellaggio fra la Sardegna e Okinawa, alla scoperta delle pietanze tradizionali con cui i nostri centenari si sono alimentati. I fagioli neri, tanti legumi, farine prodotte dal grano Capelli, i formaggi di pecora o le insalate fermentate della tradizione Nipponica, da pietanze di alghe marine accompagnate da bevande di The. Abbiamo degustato anche il nuovo vino “Senes”; dedicato proprio ai centenari, presentato dal responsabile dei vigneti, di cui ne cura lo stato di salute, con estrema attenzione, sacrificando a volte alcune piante, sezionandole per accertarsi del loro stato di salute interno. In un’altra sala, sempre sul tema del gemellaggio con le tradizioni Giapponesi, sono stati organizzati delle dimostrazioni di show cooking, per la Sardegna lo chef  Sergio Mei da Santadi (Cagliari), classe 1952. Tre frasi che riassumono il suo pensiero, dal 1994 executive chef dell’hotel Four Seasons di Milano. E’ l’approdo ultimo di una serie di grandi catene alberghiere, prima al lavoro al Grand Hotel Helio Cabala di Roma, ai fornelli dei Ciga Hotels in Sardegna e a Milano e Da Rolando, ancora a Milano, “Mi piace sperimentare, ma credo anche che non ci sia nulla di nuovo sotto il sole” “Reinvento e reinterpreto ricette tradizionali” “La perfezione non esiste; ma esistono le ricette straordinarie” Il piatto presentato sono dei tradizionali gnocchetti sardi, impastati in diretta, con semola, zafferano, olio di Elicriso e acqua, conditi con pomodorini secchi e spezie. 

Non potevo chiudere questa visita senza gustare un buon calice del più blasonato rosso della cantina Argiolas il “Turriga”

ARGIOLAS SpA Via Roma 56/58 09040 Serdiana (CA) Sardegna, Italia

Telefono +39 070 740606 Fax +39 070 743264

http://www.argiolas.it”  info@argiolas.it 

Testo e foto  Bruno Atzori (riproduzione vietata)

 

 

 


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Il Carciofo Spinoso di Sardegna

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Il “Carciofo Spinoso di Sardegna” proviene da coltivazioni dell’ecotipo locale“Spinoso Sardo” riconducibili alla specie botanica “Cynara scolymus” e si caratterizza per le peculiarità morfologiche indicate di seguito:

1. Pianta poliennale rizomatosa di taglia media con inserzione del capolino principale ad un’altezza che varia dai 45 ai 70 cm, portamento assurgente, attitudine pollonifera elevata, produzione scalare.

2. Foglia di colore verde spinescente di dimensioni medie ed eterofillia elevata che si manifesta con la presenza di numerose foglie a lamina intera ed altre foglie lobate o più frequentemente pennatosette.

3. Capolino conico allungato, mediamente compatto, con altezza minima di 6 cm e diametro compreso tra 6 e 13 cm, brattee esterne di colore verde con ampie sfumature violetto-brunastre, grandi, allungate, ad apice appuntito terminante con una spina gialla; brattee interne di colore giallo paglierino con venature violette; peduncolo di lunghezza tra i 10 ed i 40 cm (come da deroga concessa con Reg. CE n. 1466/2003) e spessore medio tra 1 e 3,5 cm.

Il “Carciofo Spinoso di Sardegna” DOP deve possedere le seguenti caratteristiche:

  • Fisiche:

-Forma: capolino conico allungato mediamente compatto; xColore: verde con ampie sfumature violetto-brunastre; xPresenza di spine di colore giallo nelle brattee;

-Struttura del gambo: parte interna poco fibrosa, tenera ed edibile

-Parte edibile: non inferiore al 30 % del peso del capolino fresco.

 

  •       Chimiche:

-Contenuto in carboidrati non inferiore a 2,5 g su 100 g di sostanza fresca;

-Contenuto in polifenoli non inferiore a 50 mg in 100 g di sostanza fresca;

-Sodio: non superiore a 0,125 g su 100 g di sostanza fresca;

-Ferro: non superiore a 0,80 mg su 100 g di sostanza fresca.

 

  •      Organolettiche:

-Profumo: intenso di cardo e floreale;

-Consistenza: alla base le brattee sono carnose e allo stesso tempo tenere e croccanti;

-Gusto: corposo con equilibrata sintesi di amarognolo e dolciastro per la presenza di derivati polifenolici e cinarina;

-Astringenza: la presenza dei tannini, componenti naturali del carciofo, è poco avvertita in quanto controbilanciata da sensazioni prevalenti di dolce, derivanti dalla presenza importante di carboidrati, tipica del “Carciofo Spinoso di Sardegna”.

 

Il tradizionale consumo allo stato crudo del “Carciofo Spinoso di Sardegna”, che riguarda oltrechè il capolino anche il gambo, consente una maggiore valorizzazione dei principi nutrizionali in esso contenuti.

 

Può ottenere il riconoscimento D.O.P. solo il “Carciofo Spinoso di Sardegna” corrispondente alle categorie commerciali “Extra” e “I”.

Cosa distingue un prodotto D.O.P.

Per essere un Carciofo Spinoso di Sardegna D.O.P., questo deve essere:

  • Confezionato nei territori dei comuni della Regione Sardegna;
  • Le etichette sulle confezioni devono riportare: La denominazione “Carciofo Spinoso di Sardegna” DOP, la Categoria “Extra” o “I”, il calibro, il numero di capolini, numerazione progressiva che associ ogni etichetta ad ogni singola confezione, ogni altra indicazione prevista dalle leggi vigenti;
  • Nelle etichette deve essere riportato il logo Comunitario per le produzioni D.O.P.;

 


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